Il Centro di medicina e neurologia di montagna dell’azienda Usl della Valle d’Aosta è stato impegnato in vari progetti. Insieme al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e all’Università Bicocca ha redatto le ultime linee guida mondiali sulle problematiche dell’alta quota per i pazienti affetti da malattie cardiovascolari. Un risultato reso possibile anche grazie ai test in quota simulata su pazienti cardiopatici svolti nell’ambulatorio di Aosta.
Un ulteriore ambito di studio ha riguardato l’impatto dei cambiamenti climatici sui rischi connessi alla frequentazione dell’ambiente alpino. Negli ultimi anni, medici e professionisti, glaciologi e geologi hanno verificato che, oltre i 2.500 metri di quota, si moltiplicano gli interventi di elisoccorso, anche perché i ghiacciai si ritirano e rendono le alte vie di montagna più difficili.
Il dottor Guido Giardini, responsabile del Centro medicina e neurologia di montagna e della Fondazione montagna sicura, sottolinea la necessità di monitorare il turismo in quota proveniente dalle città della pianura. D'estate, si moltiplica l'afflusso in montagna di soggetti fragili (anziani e bambini) che fuggono dalle città assediate dalle ondate di calore. Spiega il dott. Giardini che: "si tratta di un tema strategico, su cui punterà anche la nuova programmazione dell’Unione europea”.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)