Dalla Relazione annuale sulla qualità dei servizi pubblici del Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro), emerge che la sanità italiana ha buoni livelli di performance rispetto agli standard europei e degli paesi avanzati. Il miglioramento dell’efficienza è accompagnato da una tendenza alla riduzione della spesa pro capite e della erogazione di servizi. Una delle criticità maggiori riscontrate è la scarsa integrazione tra servizi sanitari e sociali sul territorio nella sanità preventiva, curativa e riabilitativa. La spesa sanitaria pubblica pro capite (in media 1.838 euro) ha un andamento positivo a partire dal 2015, (dopo la forte riduzione degli anni precedenti) e viene confermata in crescita dell’1,3% (DEF 2017) per il triennio 2017-2019. Emerge, però, un calo del livello di qualità percepita in termini di umanizzazione ed empowerment dei pazienti e dei loro familiari. Esistono disuguaglianze territoriali e sociali nella qualità delle cure e carenze in termini di equità sociale, soprattutto nei tempi ed alle procedure di accesso ai servizi ed alla disponibilità dell’offerta sul territorio. Nel documento si legge che "in prospettiva futura è fondamentale guardare alla sostenibilità sociale di una domanda di servizi caratterizzata da presenza crescente di anziani e disabili".
(Fonte: www.cnel.it)