Le comodità della casa con i vantaggi di essere in comunità: il modello arriva dal Nord Europa e farà sorridere gli anziani. Ma non solo. Nato tra Olanda e Danimarca negli anni ’70, inizialmente il modello di co-housing era pensato soprattutto per venire incontro alle esigenze delle giovani famiglie: prevedeva infatti un’abitazione ad uso privato gestita dal singolo nucleo familiare e una serie di attività (lavori di casa, educazione dei figli) condivise). Per le persone anziane si tratta di una importante novità. Il co-housing prevede, infatti, una rete sociale in cui l’invecchiamento è attivo, in cui è possibile divertirsi insieme e attivare progetti comuni, trascorrendo il proprio tempo in compagnia con la possibilità di “invecchiare tra amici”. In Italia, il Comune di Trento, è stato uno dei primi a deliberare ed approvare, in consiglio comunale (2 maggio 2016), la sperimentazione e la promozione dei progetti di coabitazione solidale, o co-housing”. E anche in altre città italiane ci si sta muovendo in tal senso come, per esempio, il progetto voluto dall’associazione femminile Acisjf, per venire incontro alle esigenze di giovani donne in difficoltà: sorgerà in Calabria, Sicilia e Sardegna per dare un alloggio a ragazze fragili o con pochi mezzi economici, con l’obiettivo di aiutarle ad acquisire o conservare una propria autonomia. Anziani o giovani donne, sono al centro di nuovi progetti per vivere meglio.
(Fonte: tratto dall'articolo)