Da una stima di Coldiretti, sulla base dati dei consumi nazionali di Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare), emerge che gli italiani hanno speso, durante il lockdown, il 18% in più per il cibo. Sempre per Coldiretti, rischiamo così di perdere il nostro record di longevità che, grazie alla dieta mediterranea, ci ha garantito una speranza di vita alla nascita di 82,3 anni (80,9 anni per gli uomini e 85,2 anni per le donne) con ben 14.456 ultracentenari censiti a livello nazionale.
Tra il 16 marzo ed il 12 aprile di quest'anno, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, c'è stato un boom del cosiddetto “comfort food” ricco di calorie con – sottolinea la Coldiretti – una ordalia di zuccheri, grassi e carboidrati.
Questo regime alimentare, abbinato alla sospensione di qualsiasi attività sportiva e ad una maggiore sedentarietà, ci ha fatto ingrassare in media di 2 kg ciascuno. L’ironia del web non è mancata con vignette fra le quali è spiccata quella della bilancia con su scritto: “Sali pure, andrà tutto bene”.
Con l’inizio della Fase 2, che permette passeggiate e allenamenti singoli, la perdita di peso diventa dunque un obiettivo prioritario per il 47% degli italiani che, secondo Coldiretti/Ixe’, sono attenti alla dieta per mantenersi in forma. Un aiuto viene dalla stagione che rende disponibile su tutta la Penisola molta frutta e verdura.
Queste riserve naturali di vitamine sono suggerite anche dall’Istituto Superiore di Sanità che, nei consigli sull’alimentazione durante l’emergenza COVID-19, invita proprio ad “aumentare la quota di alimenti vegetali nella nostra dieta” con “più frutta e verdura e più legumi in ogni pasto della giornata”.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)