Entro l’autunno dovrebbe vedere il traguardo il cosiddetto patentino per colf, badanti e baby sitter, ossia il percorso di accreditamento di Ebincolf (l’ente bilaterale dei datori di lavoro domestico e dei collaboratori familiari) come organismo certificatore delle competenze previste dalla norma Uni 11766 del 12 dicembre 2019.
In pratica, con l’accreditamento, sarà possibile per Ebincolf cominciare a organizzare gli esami per rilasciare il cosiddetto patentino. L’obiettivo è accrescere la qualificazione e le competenze dei lavoratori domestici (che sono circa due milioni, ma solo 920mila dei quali in regola), in un contesto caratterizzato dall’invecchiamento progressivo della popolazione e da un forte investimento di fondi europei, dal 2021 al 2026, nel potenziamento dell’assistenza domiciliare pubblica per gli anziani e per le persone non autosufficienti (il PNRR destina a questo scopo 3,3 miliardi).
Per accedere all’esame e guadagnare la certificazione Uni, colf, badanti e baby sitter dovranno avere una conoscenza di base della lingua italiana, aver frequentato un corso di formazione negli ultimi tre anni e aver lavorato in regola nell’assistenza familiare per almeno 12 mesi. Il percorso formativo deve essere di almeno 40 ore per le colf e di 64 per baby sitter e per badanti.
«Direi che trovare una brava badante, oggi, è come trovare un top manager - sottolinea Filippo Breccia Fratadocchi, vicepresidente dell’associazione datoriale Nuova Collaborazione, attiva dal 1969 - sia in termini di competenze richieste, sia per la fiducia necessaria, quando le famiglie affidano a queste persone i parenti più fragili».
L’obiettivo della certificazione Uni per il personale è di fatto quello di innalzare progressivamente le competenze degli assistenti familiari, in modo che l’occupazione in questo settore diventi un’alternativa ricercata dai lavoratori e non un ripiego o un primo impiego per categorie meno tutelate.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)