Coloro che hanno colf, badanti, assistenti familiari, baby sitter, debbono consegnare al lavoratore una dichiarazione dalla quale risulti l'ammontare totale delle somme erogate nell’anno almeno 30 giorni prima della scadenza dei termini stabiliti per la presentazione della denuncia annuale dei redditi.
Questo per permettere al lavoratore di compilare la propria dichiarazione dei redditi e, eventualmente, richiedere l'attestato Isee e, per gli extracomunitari, anche per il rinnovo del permesso di soggiorno. Questa certificazione non è comunque (e non sostituisce) la certificazione unica di redditi di lavoro dipendente (il cosiddetto Cu), ma è opportuno far firmare una copia per ricevuta e accettazione dalla lavoratrice e tenuta agli atti.
Il datore di lavoro può comunque fruire di due agevolazioni fiscali (deduzione e detrazione) legate al lavoro di colf e badante. La prima riguarda la deduzione dei contributi Inps dal proprio reddito imponibile e riguarda i contributi versati nel corso del 2019, con un tetto di deduzione massima a 1.549,37 euro. La seconda agevolazione riguarda il caso in cui la persona assunta sia una badante di persona non autosufficiente, contrattualmente inquadrata nei livelli super C o D. Se il datore di lavoro ha un reddito familiare annuo inferiore a 40 mila euro può detrarre nella misura del 19% calcolata su un massimo di 2.100 euro, risultando in tal modo pari a 399 euro.
La riduzione è fissa, anche se ci sono due badanti. Queste agevolazioni possono essere attribuite anche al contribuente che non sia il datore di lavoro della badante, ma di fatto ne paga il salario in quanto ha un rapporto familiare stretto con la persona assistita
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)