Sebbene nel 2020 il numero dei lavoratori domestici stranieri sia complessivamente cresciuto del 5,3% anche per effetto dell’ultima procedura di emersione (passando dalle 601.223 unità del 2019 alle 633.122 del 2020), dal 2012 ad oggi si sono «persi» in totale circa 189 mila addetti stranieri, come dimostrano i dati di Assindatcolf presentati nel Dossier Statistico Immigrazione 2021. Un andamento che, seppure compensato in parte dalla crescita degli italiani (+12,8% nell’ultimo anno), rischia di creare – spiega lo studio – pesanti ricadute sul futuro dell’assistenza a domicilio, essendo quello domestico un comparto basato in prevalenza sulla forza lavoro immigrata, che rappresenta il 68,8% del totale. Ed è proprio l’elemento straniero a determinare il progressivo invecchiamento dei lavoratori domestici: gli over 50 che arrivano dall’estero tra i 319mila regolari, rappresentano il 65,8% del totale contro il restante 34,2% degli italiani. Ma ci sono altri dati che fanno riflettere: la presenza di collaboratrici domestiche e assistenti familiari sotto i 30 anni dal 2012 al 2020 è calata del 61%, mentre i lavoratori del settore compresi tra i 30 e i 39 anni sono crollati, nello stesso periodo, del 47%, a fronte del calo del 18% di quelli della fascia di età 40-49.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)