L’aumento del 9% dei decessi nell’ultimo anno a Torino preoccupa anche gli esperti come l’epidemiologo Giuseppe Costa, professore di Igiene presso l’Università di Torino e direttore del servizio regionale per l’epidemiologia del Piemonte. «Sono preoccupato che non ci siamo accorti del fenomeno e che la società non ha reagito. Quando ci interroghiamo sulle cause, scopriamo che sono tutte note e che non sono preoccupanti. La spiegazione è che hanno interessato in particolare persone anziane, oltre gli 80 anni, che sono fragili rispetto a due fenomeni: l’epidemia dell’influenza e il calore di quest’estate». Le ondate di calore di luglio sono state particolarmente forti e l’influenza del 2015, complice la minore copertura dei vaccini, aveva anche ceppi più virulenti. «Però - aggiunge il professore - c’è un altro motivo... E’ l’aumento dei ’super anziani’ con l’ingresso in questa fascia della generazione di persone nate nel Dopoguerra. Periodo storico dove c’è stata una forte crescita di natalità. In termini assoluti ci sono tanti che hanno 90 anni. E a quella età, 6 su 10 muoiono. Non c’è nulla che già si faccia che sia sbagliato, queste persone le abbiamo trattate nel migliore dei modi dal punto di vista preventivo e assistenziale. Certo, che guardando al futuro ci devono essere più risorse perchè aumenterà la platea e i meccanismi di assistenza devono essere alimentati. La programmazione è l’unica strada. Non gli interventi d’emergenza. Quelli rischiano di servire a ben poco».
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)