Il morbo di Parkinson è la seconda malattia neurodegenerativa più diffusa, dopo l’Alzheimer. Dal punto di vista anatomico, è caratterizzato dalla perdita progressiva di cellule in un’area profonda del cervello, chiamata sostanza nera, che produce la dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il controllo dei movimenti.
Come risultato, i sintomi tipici della malattia sono tremori, rigidità muscolare, problemi di equilibrio e postura, lentezza nei movimenti e difficoltà a parlare. Deficit che rendono difficile svolgere le normali attività quotidiane. Le cause del Parkinson non sono ancora del tutto chiare. In passato sono stati proposti diversi geni e fattori ambientali come possibili concause e, solo di recente, alcuni studi hanno acceso i riflettori sul possibile ruolo dei mitocondri. Questi organelli cellulari sono essenziali per produrre energia e svolgono quindi un ruolo cruciale in tutti i processi vitali della cellula.
Un loro malfunzionamento determina l’insorgenza di problemi a livello di tutti i tessuti e i più colpiti sono quelli che utilizzano molta energia, come i muscoli e il cervello.
(Fonte: tratto dall'articolo)