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Taccani Patrizia

Combattenti dalle armi spuntate: la ricerca del ben-essere in tempi di pandemia

Prospettive Sociali e Sanitarie, 4/2020, 2021, pp.11-13

Il primo duro lockdown scattato a marzo 2020 ha significato un confinamento dentro i perimetri territoriali decisi dalle Istituzioni. Per gli anziani, soprattutto per quel gruppo definito ‘giovane’, non è stato un adattamento semplice. Per molti ha significato rinunciare a tutte le forme di socialità fuori casa, ai rapporti con i nipoti, a forme di convivialità. Come messo in luce da una ricerca esplorativa, per un gruppo di over 65 i contatti esterni sono stati sostituiti da quelli telefonici, indirizzati per lo più ad offrire supporto agli altri, costituendo un parziale antidoto alla tristezza e alla depressione, comunque presenti in modo significativo (Cerati, Sala, Zaccaria, 2020). Per gli anziani in Rsa va ricordato un confinamento ulteriore (oltre a non vivere a casa propria), quando sono state vietate le visite di familiari e volontari. Anche se necessaria questa protezione curante, oltre alla sofferenza individuale per la perdita delle relazioni sociali ha portato con sé un elemento destabilizzatore: un tempo ormai svuotato di molti degli elementi vitali per la psiche.

Nella prima metà del 2020 l’attenzione di tutti rispetto alla popolazione anziana era rivolta al dato più minaccioso, la maggior probabilità di contrarre la malattia con esito letale. L’OMS, il Ministero della Salute , la Società di Geriatria, hanno pubblicato opuscoli ai cittadini per accrescere la consapevolezza di chi è più a rischio della necessità di autotutelarsi e tutelari gli altri. Ma lo stravolgimenti dei ritmi quotidiani ha richiesto l’importanza di dare nuovi contenuti al proprio tempo per evitare di farsi coinvolgere dal suo trascorrere in un continuo andirivieni della mente. Il tempo, meno incalzante, ha permesso di entrare in contato con la parte dolente di sé facendola propria, facendoci accettare di essere inermi, combattenti con le armi spuntate.

Molti si sono rivolti a due interlocutori già noti, ma forse mai così insistentemente chiamati in causa, la lettura e la natura. Si sono letti più libri del solito alla ricerca di uno spaesamento in altre storie ed altri luoghi, in visioni di un mondo diverso. E poi la natura, non quella dei grandi spazi a lungo proibiti, ma un contatto con la parte meno appariscente, con le sue forme più moderate. Molte donne anziane hanno ammesso di aver trovato sollievo nel veder crescere o fiorire una pianta sul proprio balcone o in giardino. Nessuno ha potuto tuffarsi in essa come consigliano i testi di ecoterapia, ma i ristretti spazi domestici sono diventati le palestre in cui esercitarsi a prendere cura di noi e di quel mondo che esiste anche senza di noi e tuttavi bussa ogni giorno alla nostra porta (Rumiz, 2020, pg 27).

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Taccani Patrizia
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2021
Pagine11-13
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero4/2020
Fonte
Approfondimenti Online
FonteProspettive Sociali e Sanitarie
Subtitolo in stampaProspettive Sociali e Sanitarie, 4/2020, 2021, pp.11-13
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Taccani Patrizia
Attori
Parole chiave: Solitudine Tempo Tempo libero, hobbies