Sul New York Times la professoressa di psicologia della Northeastern University Lisa Feldman Barrett ha dato un consiglio su come diventare un “superager” (espressione coniata dal neurologo Marsel Mesulam dal verbo “to age”), cioè una persona che pur avendo superato i 65 anni ha capacità di memoria e attenzione pari a quelle di venticinquenni attivi e in salute. Feldman Barrett e i medici del laboratorio del Massachusetts General Hospital hanno studiato i risultati delle risonanze magnetiche dei cervelli di 17 superager e li hanno confrontati con quelli di altre persone della stessa età con problemi più o meno gravi di memoria o attenzione. Hanno trovato alcune regioni del cervello diverse nei due gruppi di persone: più sottili nei cervelli degli anziani "normali", indistinguibili da quelle di persone più giovani nei cervelli dei superager. In particolare riveste grande importanza la parte del cervello indicata con l’espressione “sistema limbico”, che ha un ruolo fondamentale nella qualità dell’invecchiamento. Le persone anziane in cui il sistema limbico è più spesso, ottengono risultati migliori nei test di memoria e attenzione, come memorizzare una lista di nomi e ripeterla a venti minuti di distanza. Il sistema limbico aumenta la sua attività quando le persone si impegnano in qualcosa di difficile, sia che si tratti di uno sforzo intellettuale sia fisico, per questa ragione si può conservare bene questa parte del cervello allenandola sia con attività fisiche che mentali impegnative, come imparare una lingua straniera, seguire un corso online o esercitarsi con uno strumento musicale.
(Sintesi redatta da: Marcello Mamini)