Tra i processi che determinano l’invecchiamento c’è il declino dell’autofagia, cioè la capacità dell’organismo di riconoscere e distruggere le cellule invecchiate per far spazio alle nuove. Non è ben chiaro il motivo, ma dall’età adulta in poi l’autofagia rallenta e molti organi perdono efficienza a causa delle cellule vecchie o difettose.
In America, all’Università del Texas, la genetista Beth Levine ha creato dei topi a cui è stato bloccato il gene beclin 1, che frena l’autofagia, facendo in modo che la ripulitura dei tessuti non si alterasse. In questo modo i topi sono vissuti il 10% in più e con muscoli e cuore sani, sviluppando meno tumori. Levine pensa che lo stesso effetto si possa ottenere con regolare attività fisica o digiuni controllati, ma sta cercando di trovare un farmaco che blocchi il beclin 1 anche nell’uomo.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)