L’articolo mette a fuoco i punti salienti dell’evoluzione dei sistemi di risposta ai bisogni dell’anziano. Riassume l’analisi di Marco Noli nel capitolo di un recente volume sull’età anziana (“Essere anziani oggi. Riflessioni su invecchiamento e morte”).
L’attuale rete di risposta ai bisogni degli anziani risale a circa 20 anni fa e da allora l'impianto non è cambiato molto restando imperniato sul filone del Progetto obiettivo “Tutela della salute degli anziani 1991 – 1995” e sulle Linee guida attuative contenenti indicazioni omogenee per le Regioni su organizzazione, gestione e funzionamento dell’assistenza geriatrica.
Questi i punti principali, poi recepiti e declinati da ogni Regione: riorganizzazione dei reparti di geriatria ospedaliera, attivazione dell’Assistenza domiciliare integrata (ADI), spedalizzazione a domicilio (SD), Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA), Unità di Valutazione Geriatrica (UVG) e formazione del personale.
Non è facile capire quale sarà l’evoluzione dei servizi per gli anziani né quali priorità verranno individuate. Di certo, l'incremento della popolazione anziana non si può affrontare prevedendo “più servizi” perché l’anzianità oggi va considerata come una fase di " riprogettazione esistenziale". Idea che non si è ancora affermata in un sistema come quello italiano dove vige ancora un sistema centrato su salute ed efficienza, nel quale la cura di chi è fragile e degli anziani è demandata alle famiglie o ai Servizi, che però ne intercettano solo una piccola parte.
In Europa e negli USA, invece, è cresciuta una “cultura dell’arco della vita”, che come prima tappa di accompagnamento della vecchiaia, in continuità con le altre età della vita.
In questi contesti si studiano per gli anziani soluzioni abitative pensate per la vita indipendente dette anche “abitazioni di vita assistita” , con soluzioni tecnologiche di sostegno alla vita indipendente come la domotica, la tecno-assistenza, i robot, ecc., nonché sperimentazioni e ricerche di risposte innovative stimolate dal cambiamento dei bisogni degli anziani.
Sarebbe il caso che le politiche si interrogassero e si lasciassero guidare da come gli anziani stessi vorrebbero trascorrere la loro vita, soprattutto in una eventuale fase di non autosufficienza. Al momento, invece, la condizione anziana e la non autosufficienza, non sono una vera priorità nelle agende dei decisori.
Per uscire da quest’impasse ci vorrebbe un nuovo “Progetto obiettivo anziani” per fare il punto della situazione e riflettere sulle sperimentazioni in corso ma anche per individuare linee di azione future.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)