Non è strano quando fa molto caldo sentirsi più stanchi, complice in alcuni casi, il classico calo della pressione del sangue. Le temperature elevate ne favoriscono infatti un abbassamento, che può manifestarsi in diversi modi.
«I sintomi spia di un abbassamento della pressione arteriosa sono stanchezza, vertigini, debolezza muscolare, mal di testa o un po’ di nausea. Si tratta di disturbi fastidiosi che talvolta possono essere addirittura il preludio di uno svenimento, soprattutto se il calo pressorio è repentino», spiega Alberto Cremonesi, responsabile del Dipartimento cardiovascolare dell’Istituto Humanitas Gavazzeni di Bergamo.
«Talvolta nel momento in cui la pressione scende possono comparire alcuni disturbi. Se questi episodi sono occasionali e magari legati a particolari circostanze, per esempio la calura estiva, non c’è da preoccuparsi. Le temperature elevate favoriscono, infatti, la dilatazione dei vasi sanguigni e la disidratazione, fattori che abbassano la pressione. Ma se il fenomeno si ripete spesso è meglio fare un controllo medico perché l’ipotensione può anche essere il campanello d’allarme di una malattia sottostante, dal diabete alle disfunzioni della tiroide».
«Sebbene esistano farmaci vasopressori (che servono ad alzare la pressione) in genere non è necessario il loro impiego, se non nelle forme gravi che non rispondono ad altri accorgimenti. Spesso infatti è sufficiente modificare alcuni comportamenti e seguire talune indicazioni. Per esempio nei mesi estivi può essere d’aiuto aumentare l’apporto d’acqua e sali minerali nella dieta, eventualmente con integratori specifici. Un consiglio sempre valido è quello di praticare una moderata attività fisica: durante l ’esercizio la pressione aumenta e ciò permette all’organismo di abituarsi a variazioni di pressione».
(Sintesi redatta da: D'Amuri Vincenzo)