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Lodi Rizzini Chiara

Come supportare il senior housing in Italia?

https://www.secondowelfare.it/, 06-08-2024

Il senior housing comprende progetti di varia tipologia – dalla coabitazione al cohousing – specificatamente rivolti agli anziani e che prevedono, oltre alla proposta abitativa, servizi socio-sanitari e di accompagnamento all’abitare. Una soluzione che permette alle persone di ricevere un’assistenza leggera, di vivere insieme agli altri ma conservando la propria indipendenza.

Il senior housing è al centro del rapporto “Abitare e anziani (fragili): evidenze e spunti per coprogettare nuove forme di housing”, di Chiara Lodi Rizzini, Manuela Verdino e Franca Maino, realizzato da Secondo Welfare e dalla Fondazione Filippo Turati Onlus, presentato a Pistoia il 17 aprile scorso.

Dal documento emerge come, nonostante i benefici che questa soluzione presenta, la sua sperimentazione in Italia non è sempre stata facile, anzi, non sono pochi i casi di fallimento che, nati per gli anziani, sono stati poi convertiti in altri tipi di residenze, ad esempio per studenti, o in alloggi turistici.

Le ragioni sono anzitutto culturali: gli anziani di oggi sono culturalmente poco avvezzi alla condivisione di spazi e servizi, alle forme di abitare collaborativo, essendo abituati alla fruizione esclusiva del proprio spazio abitativo (in Italia il 70,8% delle famiglie abita in un’abitazione di proprietà, percentuale che sale all’84,1% se la persona di riferimento è over 652).

Inoltre, la casa è luogo di affetti, identità, memoria, e per un anziano è una grande fatica abbandonarla. C’è anche il nodo dei costi, spesso gli alloggi per anziani hanno rette alte che li rendono poco accessibili per buona parte dei possibili beneficiari, o almeno poco convenienti, soprattutto per coloro che hanno un’abitazione.

Il rapporto propone alcune soluzioni per promuovere il modello. Anzitutto il cambiamento culturale, da un lato rendendo gli anziani più consapevoli dello scenario che ci attende e delle opportunità che queste soluzioni offrono; dall’altro comunicando attraverso linguaggi e canali opportuni che queste soluzioni abitative non sono “l’anticamera delle RSA”, ma possono essere luoghi di benessere e relazione.

Magari progettando questi spazi insieme a loro e alle comunità locali. Inoltre, è necessario comprendere che non è sufficiente condividere beni e spazi perché si creino legami. Serve un presidio costante dei luoghi e delle relazioni. Diversamente si otterranno spazi aggregativi ma vuoti, persone fisicamente vicine ma prive di relazioni.

Infine, occorre predisporre meccanismi per includere tutti, persone e territori. Se il senior housing può farci invecchiare meglio, non deve divenire una soluzione elitaria, ma si devono ricercare canali perché sia accessibile a tutti.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Autore (Cognome Nome)Lodi Rizzini Chiara
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LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo2024-08-06
Numero
Fontehttps://www.secondowelfare.it/
Approfondimenti Onlinehttps://www.secondowelfare.it/governi-locali/housing/come-supportare-il-senior-housing/
Subtitolo in stampahttps://www.secondowelfare.it/, 06-08-2024
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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Lodi Rizzini Chiara
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Parole chiave: Centro di documentazione Cohousing Welfare