Le basse temperature producono una vasocostrizione, e generano problemi agli ipertesi (circa il 35% della popolazione). Spiega Giuseppe Derosa, responsabile del Centro universitario diabete e malattie metaboliche del Policlinico San Matteo-Università di Pavia che in questo periodo i medici di base debbono seguire attentamente i pazienti ipertesi, adattando la terapia e aumentando il dosaggio dei medicinali. Invece nella tarda primavera, con temperature più alte, è il caso di ridurre la terapia. Il valore della pressione sistolica (massima) e quello della diastolica (minima) presentano differenze a seconda delle temperature. Il rischio maggiore è per gli anziani, poiché l’effetto del freddo per gli over 70 è il doppio di quello del caldo e l'abbassamento delle temperature comporta un aumento della mortalita' del 6-10% per ogni grado inferiore alla temperatura media stagionale oltre a un aumento del 25-30% dei ricoveri, per malattie cardiovascolari, respiratorie e cadute. I problemi sono dovuti anche al fatto cheil paziente iperteso è spesso asintomatico, quindi non vanno sottovalutati piccoli fastidi (mal di testa, vertigini ecc…). Per contrastare l’ipertensione è importante una dieta ricca di potassio e magnesio, che contrastano l'azione negativa del sodio e, comunque, soprattutto in inverno, è meglio stare attenti col sale ed eliminare gli insaccati di carni, pesci, e vegetali conservati in salamoia e i formaggi stagionati.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)