Secondo il network europeo per la promozione della salute nei luoghi di lavoro in Europa, quasi il 25% della popolazione in età di lavoro soffre i disturbi di almeno una malattia cronica, problema che si arcuirà, per la sempre maggiore presenza di over 55 nel mondo del lavoro, nei prossimi decenni. Complice la ricerca medica, che ha permesso a sempre più persone affette da patologie croniche di rimanere (e a lungo) al lavoro, la situazione che si verificherà avrà due conseguenze principali: una sarà l’aumento dei costi sanitari, che già oggi per le malattie croniche oscilla tra il 70 e l’80% dell’intero budget sanitario, e l’altra l’incremento delle domande per congedi per malattia, pensioni anticipate e assegni di invalidità di lungo periodo che già, in alcuni Paesi, riguardano il 10% della forza lavoro. Bisogna ripensare al concetto di lavoro, che si deve adattare alle esigenze delle persone, e portare a compimento i processi in atto in Europa per riformare i sistemi di welfare e le relazioni industriali, per ora attuati solitamente come emergenze e non come prassi.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)