Per l’US Bureau of Labor Statistics la professione del postino andrà a scomparire, visto il crollo dell’invio di lettere e pacchi sostituiti da Internet e droni. A ciò si aggiunge il fatto che la digitalizzazione porterà nel 2020 anche all’eliminazione delle cassette delle lettere, sostituite da hub tecnologiche. In un Paese come l‘Italia, composto da migliaia di comuni medio-piccoli, la progressiva assenza di queste figure ha anche precise ripercussioni sociali.
Per molti anziani che vivono soli nei piccoli centri sarà un problema perché verrà a mancare una figura amicale. L’agenzia di comunicazione Klaus Davi & Co., ha svolto, per conto di City Poste Payment, una ricerca su 800 anziani che vivono in comuni sotto i 5.000 abitanti.
È emerso che più di un pensionato su due (56%) si sente più solo a causa della riduzione di questo servizio a domicilio. Anche quando non sono destinatari di pacchi o lettere gli anziani colgono l’occasione dell'arrivo del portalettere per scambiare due parole su pensioni, sicurezza, politica, figli, nipoti e acciacchi.
Negli ultimi dieci anni sono stati tagliati un centinaio di uffici postali sul territorio.
Secondo la ricerca tra le figure ‘professionali’ che mancano di più, specie agli anziani nei piccoli centri, ci sono: il lattaio (27%), il fruttivendolo (18%), il panettiere (16%), il giornalaio (15%), il parrucchiere (13%) e il sacerdote o la suora (11%).
Dalla stessa ricerca emerge che i ‘destinatari’ imparavano a conoscere i portalettere nel tempo e questi ultimi avevano dimestichezza dell’area di consegna nei piccoli comuni, conoscevano anche chi ci abitava e se altri famigliari vivevano allo stesso indirizzo. Se il destinatario si trasferiva sapevano persino dove andare a recuperarlo. Il portalettere diventava, in pratica, un punto di riferimento.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)