L’esercizio fisico è una medicina per tutti, ma soprattutto per gli anziani: lo ha sottolineato Mikel Izquierdo, direttore del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Università di Navarra in Spagna, durante la Healthy Ageing Week 2021. "Prima si comincia a fare attività fisica meglio è, ma non è mai troppo tardi e anche i grandi anziani possono fare movimento. Iniziando da giovani non si va incontro a patologie connesse alla mancanza di esercizio, come la sarcopenia e la fragilità che ne deriva, ma il moto è anche una vera e propria terapia che può e deve essere messa in atto proprio per ridurre le limitazioni dovute alle malattie eventualmente comparse nella terza età".
L’attività fisica ha effetti straordinari e può essere considerata una vera poli-pillola: oltre a contrastare la perdita muscolare e l’aumento di peso riduce infatti il rischio cardiovascolare e migliora le capacità cognitive, abbassando il pericolo di demenza. È inoltre la strada maestra per il cosiddetto invecchiamento attivo che previene la fragilità, le cadute e quindi la perdita dell’autonomia.
La buona notizia è che il momento in cui si diventa fragili non è scritto nei geni, può essere allontanato nel tempo proprio grazie al movimento costante: "L’esercizio fisico però non va inteso come fitness in senso stretto ma come attività aerobica giornaliera adeguata alle proprie condizioni: in altri termini non significa correre la maratona ma usare meno l’ascensore, camminare di più. Tutti i giorni", dice Francesco Landi, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. L’ideale sarebbe una passeggiata quotidiana abbastanza lunga: tempi e distanze vanno tagliati su misura per ciascuno, ma l’importante è non smettere perché chi si ferma è (letteralmente) perduto.
"Bastano 15-30 minuti tutti i giorni di esercizi adattati, dall’alzarsi e sedersi in autonomia dalla sedia al cammino con deambulatore, per migliorare la funzionalità fisica e l’indipendenza degli anziani una volta dimessi: significa, per esempio, riuscire ad andare in bagno da soli quando si è rientrati a casa, un traguardo che è piccolo solo in apparenza perché conta tanto per gli anziani e per chi se ne prende cura. L’esercizio fisico è sempre sicuro ed efficace, basta adattarlo a ciascuno: può prevenire malattie, essere una terapia complementare, sostituire trattamenti che potrebbero rivelarsi rischiosi per un anziano e può anche essere l’unica possibilità di intervento per condizioni per cui non esistono terapie come la fragilità, la sarcopenia, i deficit cognitivi", conclude Izquierdo.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)