In occasione dell’assemblea Confcooperative è stata presentata un’elaborazione dei dati sulla sanità in Italia. Dalla analisi emerge una mappa della disuguaglianza con oltre 20 milioni gli italiani in difficoltà, tra chi rinuncia alle cure o si indebita per farlo. La situazione è critica dal punto di vista della domanda. Si stima la presenza in Italia di 4,5 milioni di disabili (di cui oltre 2 milioni in condizioni di particolare gravità) il 30% di questi vive solo, con punte di oltre il 42% tra i disabili over 75. Sono solo 250.000 i posti letto per anziani non autosufficienti nelle strutture residenziali e semiresidenziali; 1/3 rispetto alla Francia e 1/4 rispetto alla Germania. Nel futuro prossimo si stima una perdita di 8.000 posti letto l’ anno. Quanto ai servizi sociosanitari: li ricevono solo 760.000 persone sui 2,7 milioni anziani che ne avrebbero diritto e bisogno. A fronte di una crescita della domanda, servizi e medici calano: tra il 2009 e il 2015 i posti persi sono stati circa 40.000. Situazione destinata a peggiorare se si considera che l’età media dei medici è salita, nel 2015, ad oltre i 53 anni, mentre, gli infermieri hanno in media 47,4 anni (dati ministero Economia 2016). Nei prossimi 5 anni è previsto un esodo di 30.000 medici che determinerà un calo del 30% delle attività. Non è una questione di spesa, ma di riorganizzare i servizi in un Paese che cambia e che invecchia e, per Confcooperative la risposta può venire da un network multiprofessionale e integrato di cooperative di medici, di operatori sanitari, di farmacisti e di mutue, che affianchino il Ssn in chiave sussidiaria.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)