Il portale Facile.it ha commissionato all’istituto di ricerca mUp Research, in collaborazione con Norstat, una indagine sul cambiamento negli stili di consumo degli italiani durante la pandemia.
Ecco in sintesi i dati più significativi. Quasi il 20% (19,7%) dei nostri connazionali, quindi più di 8,5 milioni (8.655.000) di individui, ha riscoperto i piccoli negozi di quartiere, preferendoli alle grandi catene. A scegliere i market sotto casa sono stati soprattutto i residenti nei grandi comuni (il 23,6% fra chi vive nelle città con oltre 250.000 abitanti), i rispondenti del Sud e delle Isole (24%) e i più anziani.
Quasi 1 intervistato su 5 (18,3%), ha cercato di sostenere i negozi del proprio quartiere chiedendo le consegne a domicilio ma, nei consumatori fra i 55 e i 64 anni, tale preferenza si è espressa maggiormente arrivando a interessare 1 over 55 su 4; cioè una fetta della popolazione corrispondente a poco meno di 3.150.000 individui.
Altro dato importante emerso dall'indagine è la generosità che gli italiani hanno espresso in questa fase, dedicandosi a sostenere chi era in difficoltà.
Qui si nota una differenza generazionale e di genere; i giovani fra i 18-24 anni (21,3%) e le donne (18,8% vs 15% fra gli uomini) hanno effettuato soprattutto libere donazioni e si sono impegnati nel volontariato.
Gli anziani hanno preferito la via delle donazioni di beni di prima necessità dati direttamente a chi era in difficoltà. Sul campione in generale lo ha fatto nel 13,6% dei casi (1,3 persone su 10); nei 64-75enni tale propensione si è manifestata in circa 1 caso su 5 ed è arrivata al 19,1% fra i rispondenti con un’età compresa tra i 65 e i 74 anni, fino a raggiungere il 20,2% nel Sud e nelle Isole.
Secondo l’indagine, poi, il 14,8% degli italiani (6.500.000 persone) si è offerto di fare personalmente la spesa al posto di anziani o di chi aveva bisogno o non poteva uscire di casa. Lo hanno fatto di più le donne (17,9% vs 11,6% fra gli uomini) e chi aveva fra i 45-54 anni (18,3%).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)