Dopo la morte del titolare di un conto corrente le banche non consentono più operazioni sul conto che viene "congelato" fino a quando non sia chiarito chi sono gli eredi. Gli istituti di credito chiedono che sia presentata la denuncia di successione all'Agenzia delle entrate. Diverso è il caso del conto intestato a due o più persone: gli altri intestatari sono legittimati a prelevare nel limite della loro quota, a meno di firma congiunta. In caso di firma disgiunta la banca non può opporsi al cointestatario che vuole prelevare nei suoi limiti di quota. La stessa regola vale per i coniugi in comunione dei beni anche se titolare del conto è uno solo di essi. Per l'art.177 del codice civile la banca deve consentire, a ciascun coniuge, la liquidazione della metà del conto indipendentemente dalle vicende ereditarie. Una volta stabilito chi sono gli eredi ciascuno di essi può agire sul conto per intero. La Corte di Cassazione lo ha stabilito con sentenza n° 27417 del 21 settembre scorso. La banca è in questo caso debitrice e non può opporsi alla riscossione dell'intero credito. Se un coerede si impossessa di una somma che eccede i suoi diritti saranno i coeredi a chiedergli un conguaglio.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)