L'osteoporosi colpisce il 40 per cento della popolazione, specie gli anziani e le donne. Per far fronte a un problema in continua crescita, l'Usl 3 ha trovato un valido partner nei medici di famiglia. Di questa malattia, che indebolisce le ossa e in molti casi porta a fratture degli arti, si è discusso i in un convegno a Mestre (Ve), su strumenti informatici e percorsi di cura. Sottovalutare l’osteoporosi, ha come conseguenza la mancata individuazione delle persone a maggior rischio di fratture, così l’impatto sociale e sanitario è rimasto invariato negli ultimi trent'anni. Tanto che i pazienti con fratture al femore continuano ad avere un eccesso di mortalità di almeno il 20 per cento rispetto ai non fratturati. In Italia la percentuale di pazienti trattati con terapia farmacologica è molto inferiore a quella di altri Paesi europei. La sensibilità nei confronti dell’osteoporosi sembra calata negli ultimi dieci anni, come evidenzia la riduzione nel numero di prescrizioni. Da qui la collaborazione tra Usl 3 e medici di famiglia, che da un lato, permette di disporre di strumenti digitali per una corretta individuazione della malattia, dall'altro, permette ai medici di famiglia di prescrivere con appropriatezza, la densitometria ossea e i successivi esami di laboratorio che rilevano l’osteoporosi, fino alla prescrizione dei farmaci più adatti.
(Sintesi redatta da: Mayer Evelina)