Una metanalisi (rassegna di molti studi) pubblicata sulla rivista Jama segnala che aderire ad una terapia antipertensiva per tenere sotto controllo la pressione sanguigna può abbassare del 7% il rischio di sviluppare demenza e declino cognitivo. La percentuale può sembrare modesta, ma va rapportata al fatto che ci sono 50 milioni di persone che soffrono di demenza. Avere i valori della pressione corretti aiuta quindi anche nelle malattie neurodegenerative, oltre a il rischio di ictus e infarto.
Un altro studio, americano, segnala che anche l’esercizio fisico può aiutare a migliorare la memoria in persone con più di 60 anni, anche se già presentano problemi della memoria.
Attraverso una risonanza magnetica infatti è stato documentato che l’attività fisica aerobica induce modificazioni nel flusso sanguigno cerebrale, nella corteccia cingolata anteriore e l’ippocampo. Chi ha svolto esercizio aerobico ha visto un miglioramento nei test di memoria del 47%, rispetto a chi ha fatto solo stretching.
Sembra quindi che anche quando la memoria inizia a svanire, si possa migliorare facendo un po’ di attività aerobica, perché migliorare l'aspetto vascolare porta ad un'evoluzione più benigna della patologia.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)