Dal 2012 era iniziato un esodo di anziani italiani, che per risparmiare sulla casa di riposo decidevano (loro o le loro famiglie) di trasferirsi in Slovenia per farsi assistere con tariffe più economiche. Le strutture di accoglienza erano però spesso private, e spesso nascevano equivoci con la Sanità italiana; le famiglie infatti pagavano meno la retta mensile ma contestualmente, l'anziano trasferito perdeva diritti, ad esempio l'assegno di accompagnamento, e che tutte le prestazioni sanitarie erano a carico dell'utente. Italia e Slovenia dal settembre 2018 hanno deciso di risolvere il problema e di cooperare con un protocollo d'intesa transfrontaliero, «CrossCare». Hanno così formato personale in comune e creato punti di assistenza divisi tra Sacile (Pn), Trieste, Capodistria, Lubiana e Portogruaro, per prendere in carico anziani fragili over 65.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)