Le piene del fiume Inguri fanno scendere terreno fertile dal Caucaso e formano delle isole. In una di queste, l’isola del granturco, si svolge la storia del cortometraggio di Ovashili. Un vecchio abzako approda nell’isola, ne sonda il terreno in profondità e vi costruisce una baracca proteggendola dalla corrente con una barriera. Lo aiuta la nipote adolescente che pesca e semina il granturco nel campo arato dal nonno. I due simboleggiano la transizione verso la vita e quella verso la morte. Una piena li travolgerà e ucciderà il nonno ma, tempo dopo, un altro uomo raccoglierà due oggetti (una bambola della nipote e un bocchino per sigaretta del nonno) lasciati lì dalla piena e realizzerà una “staffetta ideale” con i due. L'isola, ha dichiarato il regista, è il terzo personaggio del film: simboleggia la vita (nascita, crescita, amore, lotta, decadenza e morte).
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)