In un’Italia colpita dalla pandemia, alcune località sembrano essere state risparmiate dal coronavirus.
La questione ha suscitato l’interesse del mondo scientifico. Oltre al caso di piccoli comuni sardi senza dubbio preservati per la lontananza dai grandi centri urbani, molti altri poli di resistenza al virus sono stati recensiti in Italia.

Fra questi il comune di Nemi, in provincia di Roma, che conta circa 2000 abitanti, dove non risulta contagiato nessun abitante. L’unico caso riguarda un paziente ospedalizzato proveniente da una località vicina. Anche a San Giusto Canavese in provincia di Torino, su 3300 abitanti nessuno si è ammalato. Il Sindaco attribuisce questo eccellente risultato al rigoroso rispetto delle regole da parte degli abitanti e all’utilizzo di droni per facilitare i controlli.
 Ma la disciplina non può essere l’unico fattore all’origine dell’immunità e gli scienziati si stanno interrogando sulla presenza di possibili fattori genetici. A Ferrera Erbognone in provincia di Pavia (definita da un quotidiano transalpino oasi senza Covid) si registrano zero contagiati nonostante l’età media degli abitanti superi i 60 anni e la località si trovi in Lombardia regione flagellata dall’epidemia.

 L’Istituto Mondino di Pavia attende un via libera da parte delle autorità regionali per avviare uno studio, ma chiede cautela in quanto questo caso eccezionale “potrebbe essere solo una questione di fortuna”. Ma anche altre aree potrebbero essere esaminate con una lente d'ingrandimento. Così Ferrara, in Emilia-Romagna, 320 casi "solo" su una popolazione di 135.000 abitanti. Dall'altra parte del Po, Rovigo - 29 casi per 50.000 abitanti - è anch’essa una località resistente al coronavirus. "Il numero di persone infette non è mai aumentato lì, ci sarà sicuramente una ragione per questo”, analizza Sergio Venturi, commissario regionale all’emergenza dell’Emilia Romagna. “C’è una resistenza naturale al virus che bisognerebbe studiare perché potrebbe essere utile per tutti”.