I problemi legati alla disfunzione erettile sono trattati dagli uomini con grande imbarazzo e molto spesso non vengono portati sinceramente sulla scrivania del medico in quanto molta parte di uomini ne è ossessionato.
Ovviamente per tradizione culturale e in parte anche fisica l’avanzare dell’età va in parallelo con un certo disinteresse verso il sesso in generale. L’amore nella terza età sembra più trasformarsi in un qualcosa di molto più affettivo piuttosto che puramente carnale. Anche perché l’uomo che invecchia subisce molto spesso (uno su due sopra i 50) un duro colpo alla proprio mascolinità dovendo fare i conti con problemi di disfunzione erettile. Tutto ancora da verificare ma fra le tante problematiche legate al Coronavirus alcuni ricercatori ne stanno studiando alcune di cui non si è ancora mai parlato. E se ne è parlato poco forse perché riguardano una sfera, quella sessuale, che al momento sembrerebbe abbastanza difesa dagli attacchi del virus.
Alcuni medici sostengono che il Coronavirus, quando colpisce l’uomo, lo fa sull'endotelio, sui vasi sanguigni. Esiste una teoria secondo cui potrebbe influenzare direttamente i corpi cavernosi. Nel pene, organo vascolare, i vasi sanguigni sono più concentrati. Questo potrebbe tradursi in disfunzione erettile.
Nelle multicasualità del problema l’andrologo sottolinea che a tutto questo bisogna aggiungere lo stress, il processo traumatico di passare attraverso una malattia mortale per tante persone. Una situazione che influisce anche sull'erezione. I consigli per superare il problema? Molti pazienti che soffrono di disfunzione erettile vengono trattati con la terapia, non con i farmaci.
E’ importante consultare un medico non appena accade. Gli esperti insistono nel sottolineare che la maggior parte dei problemi di disfunzione erettile sono facilmente risolvibili se il paziente si reca rapidamente dal medico.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)