Età più giovane, fattori genetici protettivi, minor numero di coomorbidità: sono alcuni dei fattori che secondo uno studio dell'Agenzia regionale di sanità della Toscana possono spiegare l'impatto meno grave dell'epidemia di Coronavirus sulla popolazione migrante e straniera in generale.
In Toscana 347 stranieri sono risultati positivi al Coronavirus, 6 sono morti, su un totale di 811 decessi in regione. La popolazione straniera residente ha un'età media di 34,6 anni: l'età media dei positivi stranieri è di 45,9 anni, contro il dato di 60,9 anni per gli italiani. Rispetto agli italiani l'indice di letalità è molto più basso fra gli stranieri (1,7% contro 8%).
I paesi di provenienza riflettono le etnie che maggiormente risiedono sul territorio toscano, ad eccezione di quella cinese. I dati, infatti, mostrano ben 64 nazionalità presenti nella casistica toscana: il 18,4% dei casi Covid-19 provengono dall’Albania, il 15,3% dalla Romania, il 14,1% dal Perù, il 5,5% dalle Filippine e il 3,7% dal Brasile, India e Marocco.
Tra i cittadini cinesi (che rappresentano il 13% dei residenti stranieri in Toscana) è stato registrato soltanto 1 caso. Per quanto riguarda il luogo in cui è avvenuta l’esposizione tra gli stranieri, 81 persone hanno contratto l’infezione sul luogo di lavoro e, di queste, 57 risultano operatori sanitari che operano prevalentemente all'interno di RSA (46). Dato che sono soprattutto le donne provenienti dai Paesi dell’est Europa e sud America (Perù) a svolgere professioni di natura assistenziale (in prevalenza agli anziani), l’informazione riguardante il luogo di contagio spiega, in parte, il maggior coinvolgimento del genere femminile fra gli stranieri provenienti da questi Paesi.
(Fonte: tratto dall'articolo)