Nelle tante trincee di questa guerra al coronavirus, c'è anche quella dei custodi sociali nei quartieri di case popolari di Milano. Cellulare, mascherine, guanti, ore in fila per fare la spesa per gli anziani, su e giù per le scale dei palazzi.
In tutta Milano i custodi sociali sono 150 e si prendono cura di circa 8mila persone fragili.
"Da quando c'è il problema del coronavirus abbiamo sospeso tutte le attività aggregative. Gli unici accompagnamenti che facciamo ora sono quelli alle visite mediche, spiega Elena Varini, coordinatrice dei sei custodi sociali presenti nel municipio 1. Il nostro compito adesso è fare in modo che le persone non si sentano abbandonate. Ai più anziani spieghiamo la gravità della situazione e l'importanza di rimanere a casa. E per ogni cosa di cui possono avere bisogno di fare affidamento su di noi".
Tra le persone seguite dai custodi sociali del suo Municipio c'è un'anziana di 98 anni. "Cerchiamo di proteggere lei e gli altri anziani dal contagio -sottolinea Elena Varini-. Alcuni sono un po' spaesati, c'è chi tende a sottovalutare e chi invece è angosciato. Per questo li chiamiamo spesso. Passiamo poi da loro per portare magari la spesa. Purtroppo non possiamo fermarci più di tanto e dobbiamo adottare tutte le precauzioni del caso: noi con mascherina e guanti rimaniamo sulla porta e loro a debita distanza. Ma è pur sempre l'occasione per scambiare due parole e per far capire loro che ci siamo, che non sono abbandonati".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)