Un'indagine condotta dall'istituto di ricerca Gpf Inspiring Research rivela che gli italiani sono molto preoccupati ma anche molto informati sul coronavirus.
Il sondaggio ha riguardato un campione di 800 persone e si è svolto tra il 9 e l'11 marzo scorsi. Gli italiani condividono, in 9 casi su 10, le misure drastiche varate dal Governo e la maggioranza ritiene che, per consentire la ripresa alla fine dell'emergenza, servirà il supporto dell'Unione Europea.
Sono molto preoccupati 7 italiani su 10 e dallo studio emerge che lo sono di più le donne, gli anziani e chi abita al Sud. Le regioni più in allarme sono Lazio e Liguria, dove cioè si teme di più per la tenuta delle strutture sanitarie. In Lombardia, dove il danno è dato ormai per acquisito, c'è meno allarme.
I canali di informazione scelti, oltre a quelli istituzionali, sono Tv, giornali e web; i social media, anche se usati, sono ritenuti meno affidabili.
Su chi gestisce la crisi, l'unica severa bocciatura riguarda i politici e il Governo, anche se in misura minore. Promossi tutti gli altri attori principali: medici, esperti, ospedali, Protezione Civile e anche Regioni.
Per il futuro, in termini di intervento per la salute pubblica, gli italiani pensano sia meglio puntare sulle misure di quarantena e sul potenziamento dei posti letto in terapia intensiva negli ospedali. Ritengono inoltre indispensabile anche aumentare i controlli in generale e incrementare la disponibilità di tamponi.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)