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Coronavirus, zone ’longeve’ d’Italia non sono tra le più colpite

www.adnkronos.com, 19-05-2020

Alcuni dei dati analizzati e tradotti in mappe dall'Osservatorio socio-territoriale Covid-19, istituito da un gruppo di ricercatori di Base (Bicocca ambiente società economia) e dei dipartimenti di Sociologia dell'Università di Milano-Bicocca, hanno evidenziato che le zone con la popolazione più longeva d'Italia non sono state travolte dal Covid-19.

E che la carenza di posti letto negli ospedali è tra le concause del picco registrato in Spagna, Regno Unito e Italia.

"Incrociamo dati come la densità e la longevità della popolazione, la distribuzione dei redditi, dei servizi sanitari e i divari digitali, con i numeri di contagio, morbilità e mortalità, per descrivere l'evoluzione del virus. Dagli ambiti provinciali italiani fino alle grandi aree regionali europee", spiega il responsabile del team, Matteo Colleoni.

Tra gli strumenti anche una mappa dinamica della diffusione spazio-temporale sul contagio.

"Da marzo a maggio - descrive Colleoni - si nota in Italia una diffusione a macchia d'olio: dopo un mese, il Covid-19 colpisce principalmente le zone limitrofe a quelle di primo contagio”. Confrontandola con la mappa della longevità, ovvero il rapporto percentuale tra popolazione over 65 e popolazione residente totale, "se a livello europeo - afferma il responsabile dell'Osservatorio - tra le cause dell'alta morbilità italiana ha sicuramente giocato un ruolo importante l'anzianità della popolazione, scendendo nel dettaglio nazionale si scopre che i territori 'più longevi' non sono quelli dove il contagio si è maggiormente diffuso: lungo gli Appennini, in Liguria, in Sardegna, nelle aree più interne e meno urbanizzate gli over 65 superano il 30% di presenza, ma il virus non si è diffuso ampiamente".

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Data dell'articolo2020-05-19
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Subtitolo in stampawww.adnkronos.com, 19-05-2020
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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