Nella parte dedicata all'analisi dei risultati economici e gestionali in sanità, l'annuale Rapporto 2017 sul Coordinamento della Finanza Pubblica della Corte dei Conti evidenzia una riduzione delle perdite e “la capacità delle strutture centrali e regionali di procedere a quella “manutenzione continua” della strumentazione predisposta negli ultimi anni che, finora, ha consentito di rispondere alle esigenze di riassorbimento di inefficienze e squilibri continuando a confrontarsi su nuove opportunità di cura ed esigenze”. Ciò nonostante persistono, in alcune aree, ritardi e inefficienze. "L’allungamento della vita e il progressivo invecchiamento della popolazione” si legge nel Rapporto “pongono problemi di adeguamento dell’offerta, oggi carente in diverse aree del Paese, soprattutto nell’assicurare una rete di assistenza alle disabilità”. Riguardo all’assistenza domiciliare agli anziani, risulta ancora insufficiente in Campania, Lazio e Calabria. Anche l’offerta di posti in strutture residenziali per anziani non autosufficienti e per disabili, e la dotazione di posti letto in strutture hospice risulta insufficiente in varie regione. Considerato che l’aspettativa di vita alla nascita in Italia è continuata ad aumentare (1,6 anni tra il 2005 e il 2016), così come la speranza di vita a 65 anni (anch’essa aumentata da 19,3 a 20,3 anni nello stesso periodo), l’aspettativa di vita in buona salute, libera da gravi malattie e disabilità, oltre i 65 anni rimane, invece, un anno inferiore alla media europea (9,7 anni nel 2015), con il conseguente aumento del numero di anni vissuti non in buona salute. In questo ambito tra il Nord e il Sud del Paese le differenze di speranza di vita senza limitazioni a 65 anni sono di ben 4 anni. In conclusione il rapporto sottolinea come l’attuale struttura di assistenza sanitaria, "non sembra sufficiente a rispondere ai bisogni di una popolazione sempre più anziana, affetta da cronicità e con oltre 2,5 milioni di non autosufficienti".
(Fonte: tratto dall'articolo)