Un libricino di cui l'autore sentiva il bisogno, i lettori chissà (autore ed editore comunque sperano di sì). L'autore scrivendolo si libera, si sgrava, nel senso che partorisce problemi divenuti anche suoi e li affida alla pubblica assistenza, almeno per godere di conforto da spartizione. Sono infatti i problemi, fisici & mentali, di tutti ad una certa età. Quale di preciso non si sa, ma si sa che arriva, oh se arriva. Da quando, appunto, davanti al frigorifero ci si chiede cosa si voleva mai prendere, visto che si è arrivati sin lì. Ognuno leggendo, accostando, scoprendo, paragonando, meditando può confrontare la sua decadenza, in atto o prevista, con le confessioni dell'autore, giornalista sportivo impegnato in un reportage su una sua gara perduta. In ogni caso sia chiaro che solo chi coscientemente decade può risorgere. Quelli che decadono come allocchi o vispeterese patiscono la frattura del femore e un po' della loro vita tutta.
(Fonte: www.lafeltrinelli.it)