Dal 12° indice Mercer risulta che il costo della pandemia sarà molto pesante sui sistemi pensionistici di tutto il mondo, sia nel presente che nel futuro.
Infatti il lockdown avrà infatti effetti economici a lungo termine e andrà ad impattare sulla disponibilità di redditi pensionistici.
Inoltre le spese sostenute per la pandemia dai governi ha portato in molti Paesi un aumento del debito pubblico, il che limiterà la capacità in futuro di sostenere gli anziane. Per questo i numerosi governi si stanno muovendo, come i Paesi Bassi, che sono al primo posto, mentre l’Italia è all’ultimo della sostenibilità, la macro area che misura la capacità del sistema pensionistico di continuare a garantire gli attuali livelli di erogazione nel futuro.
Spiega Luca De Biasi, wealth business leader di Mercer Italia. «Sebbene l’adeguatezza delle pensioni erogate oggi in Italia sia più che soddisfacente, il valore della macro area sostenibilità ci dice che questo in futuro potrebbe non essere più vero. Le ragioni sono da ricercarsi nella minima adesione a piani pensionistici privati». Quindi dovremmo continuare ad aumentare la copertura del sistema pensionistico privato, far crescere il tasso di partecipazione al mondo del lavoro della popolazione di tutte le età; limitare l’accesso a benefit di natura previdenziale prima del pensionamento e cercare di ridurre l’ammontare del debito pubblico.
Bisogna quindi cercare un nuovo equilibrio, tra le generazioni anziane, che potrebbero ancora voler contribuire al benessere del sistema Paese, e i giovani, che altrimenti rischiano di dover pagare un conto insopportabile.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)