I parenti delle centinaia di migliaia di persone affette da demenza senile in Inghilterra, presentano un conto annuale alla sanità pubblica pari a 9 bilioni di sterline, e provvedono essi stessi alle cure per circa 14 bilioni di sterline non rimborsabili dallo Stato.
Ma questa somma di 23 bilioni è destinata a crescere circa 3 volte tanto nel 2040, almeno secondo i risultati delle proiezioni effettuate dalla London School of Economics. Lo studio mette a nudo l’enorme peso sofferto dalle famiglie nell’assistenza ad un congiunto affetto da Alzheimer, anche perché, chiunque abbia risparmi superiori alle 23,250 sterline (incluso il valore dell’abitazione) non rientra nel piano pubblico di assistenza sociale, con il risultato che qualcuno è stato costretto a vendere la propria casa ed altri hanno dovuto lasciare il lavoro per prendersi cura del proprio caro malato.
Il Daily Mail ha presentato una petizione in ottobre rivolta direttamente al Governo, chiamato in causa per presentare una risposta urgente al problema. Jermy Hughes, a capo dell’Alzheimer Society, ha detto: ”Il costo dovrebbe essere spalmato tra tutti, così come accade per la scuola e per il Servizio Sanitario Nazionale. Ogni partito dovrebbe presentarsi alle elezioni con un piano solido per una riforma radicale dell’assistenza ai malati di Alzheimer”. Age Uk, che si occupa della cura e dell’assistenza al mondo degli anziani grazie al lavoro dei suoi volontari, ha calcolato che almeno 1 milione e mezzo di over 65 vive senza assistenza a causa della crisi economica che la Gran Bretagna sta affrontando negli ultimi anni. Boris Johnson, nel suo discorso di apertura alla nomina di Primo Ministro, ha posto la questione come prioritaria, ma al momento qualsiasi azione in tal senso rimane bloccata.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)