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Faiella Maria Giovanna

Così le metropoli diventano «amiche» dei più longevi

Il Corriere della Sera, 26-03-2017, p.54

Dieci anni fa è stato lanciato dall’Organizzazione mondiale della sanità il programma Global age friendly cities per incoraggiare l’invecchiamento in buona salute e migliorare la qualità di vita degli anziani. Per essere una “amica degli anziani” per l’OMS bisogna adeguare strutture e servizi per permettere a tutti di usufruirne, perché restare attivi e partecipare alla vita sociale è fondamentale per una sana longevità, aiutando anche a prevenire l’insorgere di malattie, soprattutto quelle indotte dalla solitudine. Oggi sono oltre 400 città in 37 Paesi ad essere “Città e Comuni amici degli anziani”. In Italia Udine è la capofila di un gruppo di lavoro sull’invecchiamento nella “Rete europea città sane Oms”. Dopo un’indagine conoscitiva sui bisogni degli anziani, dieci anni fa si è partiti a Udine con un discorso di vivibilità degli spazi urbani grazie ad una mappatura della distribuzione sul territorio dei servizi essenziali (farmacia, medico di base, fermata dell’autobus, negozio di alimentari) così che fossero raggiungibili entro 500 metri. Sono stati inoltre ridotte le barriere architettoniche e implementato servizi e iniziative per stimolare gli anziani a rimanere attivi fisicamente, mentalmente e socialmente. Anche Imperia da due mesi è stata riconosciuta dall’ Oms “amica degli anziani”. Nella città ligure sono stati promossi percorsi di salute e benessere e iniziative sulla solidarietà fra le generazioni, Pedibus (anziani che accompagnano i ragazzi a scuola a piedi) e Nonni civici (anziani che sorvegliano plessi scolastici, aree gioco, biblioteche). Spesso i contesti urbani sono un ostacolo per la longevità attiva, infatti un’indagine del Censis rileva che più di un anziano su tre ritiene strade, marciapiedi, uffici pubblici, centri commerciali e gli stessi ospedali poco adatti ai vecchi. Per una legge del 1986, Comuni e Province avrebbero dovuto eliminare entro un anno le barriere architettoniche (Peba) pena di commissariamento. Un altro problema è che gli anziani spesso vivono in case vecchie, dove solo due su tre sono dotate di ascensore, e spesso basta una rampa di scale per rendere un anziano isolato e fragile.

(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)

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Autore (Cognome Nome)Faiella Maria Giovanna
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2017
Pagine54
LinguaItaliano
OriginaleNo
Data dell'articolo2017-03-26
Numero
Fonte
Approfondimenti Online
FonteIl Corriere della Sera
Subtitolo in stampaIl Corriere della Sera, 26-03-2017, p.54
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)
Volume
Approfondimenti
Faiella Maria Giovanna
Parole chiave: Abitazione Contesto urbano Invecchiamento attivo Stili di vita