(function() { var ga = document.createElement('script'); ga.type = 'text/javascript'; ga.async = true; ga.src = ('https:' == document.location.protocol ? 'https://' : 'http://') + 'stats.g.doubleclick.net/dc.js'; var s = document.getElementsByTagName('script')[0]; s.parentNode.insertBefore(ga, s); })();
Iscrizione newsletter Chiudi

Registrati alla Newsletter, per essere sempre aggiornato.

* Campo obbligatorio

Indirizzo Email

*

Nome

Cognome

Tipologia Utente:

*
*
Carta d'Identità Centro Studi 50&Più Chiudi

Tomasi Jacopo

Covid-19 e cura degli anziani

La rivista del lavoro sociale, 5, 2020, pp.28-33

La pandemia ha messo in evidenza e a volte amplificato, le tante falle nel sistema e di cura e di assistenza rivolto alle persone con demenza e alle loro famiglie. Soprattutto la sospensione di tanti servizi sanitari e socio-sanitari tra marzo e giugno 2020, ha generato reazioni a catena che in molti casi hanno peggiorato in maniera permanente situazioni già di per sé difficili. Anche gli ospiti delle Rsa hanno vissuto e stanno ancora vivendo enormi difficoltà di adattamento a questa nuova realtà. I pazienti con deficit cognitivi sono certamente in grado di rendersi conto dei cambiamenti nel loro contesto di vita, dagli atteggiamenti del personale alla mancanza di visite e attività quotidiane.

In sostanza il distanziamento sociale ha rappresentato una ulteriore barriera di accesso tra le persone con demenza e la società, tra gli operatori e le famiglie. E questo nonostante gli sforzi condotti da alcune realtà di trasferire il piano di interventi su un livello più tecnologico affidandosi al digitale e alla rete. Dalla pandemia scaturisce una opportuna riflessione: è giunto il momento di scegliere se continuare a trattare gli anziani – affetti o meno da demenza - con paternalismo, oppure orientare la società a riconoscere la dignità e i diritti fondamentali delle persone a prescindere dall’età e dal livello di autosufficienza.

Un altro aspetto da cogliere è che non tutti sono raggiungibili dalle tecnologie digitali. Gli anziani hanno bisogno di sistemi di comunicazione e supporto analogici. Ostinarsi a comunicare tutto via web significa tagliarli fuori dal sistema di informazioni, assistenza e cure. Un ultimo appello riguarda le famiglie: molte realtà pubbliche e private nei mesi scorsi hanno attivato centri di ascolto e di supporto psicologico, ma non sono state attivate altrettante risorse per sollevarle dall’impegno di cura derivante dalla non-autosufficienza.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

TORNA ALLA PAGINA PRECEDENTE     AGGIUNGI AI PREFERITI     I MIEI PREFERITI
Autore (Cognome Nome)Tomasi Jacopo
Casa Editrice, città
Collana
Anno Pubblicazione2020
Pagine28-33
LinguaItaliano
OriginaleSi
Data dell'articolo19000101
Numero5
Fonte
Approfondimenti Online
FonteLa rivista del lavoro sociale
Subtitolo in stampaLa rivista del lavoro sociale, 5, 2020, pp.28-33
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
Volume
Approfondimenti
Tomasi Jacopo
Attori
Parole chiave: Anziano non autosufficiente Demenza senile Politiche riferite alla popolazione anziana