Secondo FederAnziani, a causa del Covid, in Italia nel solo mese di gennaio sono morte oltre quattordicimila persone (463 decessi in media al giorno) e nella quasi totalità dei casi si tratta di over 80. Eppure davanti a tutto questo si stenta a vedere una reazione adeguata da parte della classe politica Italiana ed europea. Il piano di vaccinazione europeo procede a rilento, l'Europa è apparsa fin qui incapace di imprimere a questa battaglia fondamentale la celerità che sarebbe stata più che mai necessaria.
Adesso, prosegue l'Associazione, è il momento di mettere rapidamente in campo tutte le risorse economiche, logistiche e di comunicazione che consentano di raggiungere nel più breve tempo possibile la platea degli anziani e dei soggetti fragili che per primi devono essere messi in sicurezza. Con quasi 500 morti al giorno in Italia stiamo assistendo alla scomparsa di una generazione, alla distruzione di un patrimonio di vite umane, ma anche di memoria collettiva e radici.
Inoltre gli anziani sono disorientati rispetto alla campagna vaccinale, chiedono informazioni e hanno difficoltà a restare in contatto con la medicina del territorio. Alla paura e al disorientamento di questi mesi si somma ora la preoccupazione di non riuscire ad accedere al vaccino e di mancare così l'appuntamento fondamentale con quella che appare la sola speranza di poter fare ritorno alla normalità. Emerge poi tra gli anziani una diffusa preoccupazione anche per il destino di figli e nipoti, molti dei quali hanno perso il lavoro o visto fallire le proprie attività. L’appello finale è alle Istituzioni, affinchè non dimentichino che soltanto la nostra nazione in tutto il mondo è in grado, con la medicina del territorio, di vaccinare oltre un milione di persone al giorno.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)