Gli effetti psicologici derivanti dalla pandemia, in particolare ansia e depressione finora contenute, si mostreranno in modo chiaro con il "ritorno alla normalità".
È già successo in passato: inizialmente i sintomi non si manifestano, se non in forma attenuata. Come è avvenuto dopo una guerra o una catastrofe naturale. Poi però appaiono in modo netto nel "post". Come un atleta che sente tutta la fatica e la stanchezza solo quando riesce a fermarsi, secondo Armando Cozzuto, presidente dell’Ordine degli Psicologi in Campania. Quando la pandemia terminerà non cesserà invece l'emergenza, perché ci ritroveremo di fronte ad una vera e propria emergenza psicologica.
Bisognerà porre attenzione soprattutto alle fasce sensibili della popolazione: bambini, adolescenti e, in particolare, anziani. Le istituzioni devono pertanto garantire l'assistenza psicologica ai cittadini prevista già da tempo dai nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA).
Bisogna pertanto prevedere un servizio psicologico di base. Si tratta di un'iniziativa finalizzata a fornire un primo supporto a chi è in difficoltà, in piena sinergia col medico di famiglia e col pediatra di libera scelta: "L'obiettivo - spiega ancora il presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania - è quello di fornire un primo livello di assistenza di base e ridurre così il rischio di disagio psicologico”.
La Campania, sottolinea Cozzuto, sprona così il governo a seguire il DDL sullo psicologo delle cure primarie a livello nazionale. "La mancata assistenza psicologica comporta un aumento dei casi clinici di ansia e depressione che, se non trattati, possono facilmente diventare cronici con un conseguente aumento dei costi per il Servizio Sanitario Nazionale".
(Sintesi redatta da: Ciannarella Maria Pia)