Da pochi giorni l'Aifa ha emanato la nota 96 che fissa le nuove regole per la prescrizione della vitamina D come terapia di supporto contro la fragilità delle ossa ed i connessi rischi di frattura più diffusi e gravi in caso di soggetti anziani.
La Siot,( Società italiana di ortopedia e traumatologia), ha sottolineato l'impatto dell’ipovitaminosi nel quadro clinico delle malattie dell’osso ribadendo il dato grave delle 230.000 fratture da fragilità ossea che riguarda l'Italia.
La Siot ha fatto una lettura ragionata ed analitica della nota 96 dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), mettendone in evidenza alcuni aspetti positivi e le diverse aree grigie che potranno avere un impatto da valutare in futuro sulla pratica clinica. Per la Siot si tratta di un tentativo di razionalizzare l'uso della vitamina D da parte dei medici.
L’istituzione dei nuovi criteri di prescrizione della vitamina D delinea, in pratica, tre categorie di pazienti distinte dalla necessità o meno di provvedere ad un preliminare esame della determinazione del livello di vitamina D prima di accedere al trattamento rimborsato da parte del Ssn.
In primo luogo devono essere tutelati gli anziani istituzionalizzati, le donne in gravidanza o in allattamento ed in generale le persone affette da osteoporosi e da patologie ossee non candidate a terapia remineralizzante. Per loro la supplementazione di vitamina D è in pratica confermata in continuità con quanto stabilito prima della nota 96 e in linea con quanto emerge dalla letteratura scientifica.
Una seconda 'sottocategoria' di pazienti specificati nell’allegato della nota 96 sono quelli affetti da insufficienza renale ( urolitiasi, ipercalcemia, sarcoidosi, neoplasie metastatiche, linfomi ) per cui viene garantita la supplementazione rimborsata della vitamina D indipendentemente dalla valutazione del suo livello, demandando la gestione terapia alla valutazione dello specialista. La terza ed ultima categoria si propone di chiarire le popolazioni che possono accedere alla terapia rimborsata, previa valutazione del livello di Vitamina D (definendo in 25-OHD <20ng/mL come soglia minima per accedere al trattamento) e suggerisce gli schemi terapeutici da adottare.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)