Non esiste attualmente in Italia una legge nazionale sull’invecchiamento attivo. Nel corso della XVIIlegislatura (2013-2018) è stata portata avanti una proposta di legge chiamata “Misure per favorire l’invecchiamento attivo della popolazione attraverso l’impiego delle persone anziane in attività di utilità sociale e le iniziative di formazionepermanente” (n. 3538), che si poneva come obiettivo quello di sostenere l’impegno degli anziani nel volontariato, anche in attività legate al comparto culturale. Sostenuta da varie associazioni e attori del terzo settore, la proposta non è mai arrivata al termine del suo iter legislativo. Nella legislatura attuale si registrano altri tentativi(con il sostegno tra gli altri di Auser, Anap/AgePlatform, Fipac/Age Platform) in dialogo con il progetto di coordinamento nazionale del Dipartimento della Famiglia.
Esistono invece diverse leggi e regolamenti promulgati dalle Regioni sul tema dell’invecchiamento attivo negli ultimi 10-15 anni: questo contribuisce a rendere il quadro vivace dal punto di vista degli interventi e delle pratiche adottate. Come è riassunto efficacemente dalla mappatura compiuta dal Dipartimento della Famiglia nel2020, ad oggi 12 Regioni italiane hanno in vigore una legge trasversale sull’invecchiamento attivo, o comunque hanno incluso norme su questo specifico tema in altri tipi di provvedimenti più ampi. Molte di queste leggi dedicano un articolo specifico alle attività culturali (quasi sempre in coppia con il turismo sociale), come forma di aggregazione delle comunità anziane, superamento dell’isolamento e opportunità di partecipazione civica.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)