Il rapporto fra cittadini dai 65 anni in su e popolazione in età attiva (tasso di dipendenza anziani) è un indicatore demografico con forti implicazioni economiche e sociali; anticipa con buona precisione la struttura per età della popolazione nei prossimi decenni. Se, al posto degli anziani in senso anagrafico, si prendono in considerazione gli inattivi in rapporto agli attivi la situazione peggiora. L’indicatore che emerge da tale rapporto , denominato Economic old-age dependency ratio, si avvicina oggi in Italia al 60% ma, per il 2050, si pensa possa arrivare vicino al 100%. Il futuro della nostra penisola è uno dei meno rassicuranti in Europa. La demografia non è di per sé una condanna ma richiede di fare in tempo le scelte giuste in vari campi: dall’immigrazione alla natalità, dalle politiche per l’occupazione femminile a quelle per ridurre gli inoccupati ed infine occorre favorire le condizioni per una lunga vita attiva, soddisfacente per il lavoratore maturo e produttiva per le aziende. Finora la politica italiana è stata solo in grado di costringere i sessantenni a rimanere al lavoro o lasciare alle aziende la scelta di liberarsene il prima possibile.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)