In Ticino – stando a uno scenario dell’Ustat – entro il 2030 la popolazione ultraottantenne aumenterà del 50%: dagli attuali 24’171, a 36’319. Anche la fascia di età tra i 65 e i 79 anni è prevista in netto aumento, sempre entro il 2030: dai 135mila circa del 2018, ai quasi 174mila tra una decina di anni. Ma un indicatore inequivocabile del processo d’invecchiamento della popolazione è dato dal ‘rapporto di dipendenza della popolazione anziana’, ossia il numero di persone ultra 65enni rispetto al numero di persone in età attiva (20-64 anni). Per il Ticino questo indicatore era nel 2020 pari al 39,1% quando quello nazionale era del 30,7%.
Bisogni di cura e assistenza della popolazione anziana sono quindi al centro dell’azione politica del Consiglio di Stato che, tra le altre cose, ha il compito di rilevare i bisogni esistenti e fissare l’ordine di priorità degli interventi da sostenere in questo settore del welfare retto da due leggi cantonali: la LAnz (Legge anziani) e la Lacd (Legge sull’assistenza e cure a domicilio). Si tratta in pratica di pianificare e orientare, in modo integrato, gli investimenti in questo ambito. Il rapporto ha considerato tre scenari: il mantenimento dello status quo in tutti e tre gli ambiti (case per anziani, cure a domicilio e servizi di appoggio); sviluppo più contenuto del settore stazionario a vantaggio dell’offerta ambulatoriale; riduzione dei posti in casa per anziani ai soli autorizzati (870 invece di 1’180) e aumento più pronunciato dei settori domiciliari. Dalla consultazione tra le parti è emerso un consenso attorno al secondo scenario.
Il Ticino, primo in Svizzera, ha adottato da circa un ventennio il principio ‘ambulatoriale prima dello stazionario’, con l’obiettivo di mantenere il più a lungo possibile la permanenza dell’anziano al proprio domicilio. Questo è possibile anche grazie a una rete molto fitta di familiari curanti oltre alla presenza sul territorio di strutture diurne e servizi di cura.Tra le priorità individuate dalla pianificazione integrata vi è quella di avviare le riflessioni per uniformare le due leggi settoriali e introdurre una norma legale per rendere effettivi i diritti degli anziani, in particolare per quelli collocati nelle case per anziani. Più a lungo termine c’è anche l’obiettivo di riconoscere la prestazione delle badanti.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)