Niccolò Maurizi, medico di 26 anni con Nicolò Briante – laureato in giurisprudenza – nel 2015 ha sviluppato D-Hearth, un dispositivo con cui prevenire e diagnosticare le malattie cardiovascolari laddove i medici non ci sono. D-Heart, spiega Maurizi, “è il primo elettrocardiografo per smartphone utilizzabile da chiunque, in qualsiasi circostanza e senza alcun background medico, ma con la stessa affidabilità dell’elettrocardiografo ospedaliero”. Grazie a un comune smartphone – estremamente diffuso ormai anche negli angoli più remoti del globo – è possibile acquisire “non solo l’Ecg del paziente, ma è anche – e soprattutto – possibile guidare l’utente nel posizionare gli elettrodi sul torace, e quindi eseguire un perfetto Ecg”. Il congegno trasmette quindi i dati raccolti allo smartphone, che poi vengono inviati al medico di fiducia per la valutazione. E D-Hearth costa un decimo rispetto a un normale elettrocardiografo. Amref, una delle organizzazioni partner del progetto, spiega che “il team di D-Heart ha scelto il Senegal per i primi test, che hanno dato ottimi risultati, estendendo progetti pilota in Kenya, Uganda, Bangladesh e India, in collaborazione con varie Ong”. In Kenya, con Amref, Giovanni Giusto, del team di D-Heart, ha anche realizzato reportage fotografico, che testimonia diverse storie sul campo.
(Fonte: tratto dall'articolo)