L’Istituto auxologico italiano è l’unico al mondo ad avere nelle sue residenze sanitarie due cave, cioè stanze dotate di tecnologia che permette ai pazienti di immergersi in mondi virtuali controllati dai terapeuti. Spiega lo psicologo Giuseppe Riva dell’Università Cattolica di Milano: “I muri e il pavimento di questi ambienti sono in realtà degli schermi tappezzati da sensori a raggi infrarossi che segnalano i movimenti del paziente”. “I computer proiettano sugli schermi le immagini che il medico ritiene adatte e il soggetto non deve nemmeno indossare il visore della realtà virtuale, bastano gli occhialetti 3D”. Sono stati per primi gli anziani affetti da demenza, Alzheimer e Parkinson ad usare la nuova tecnologia, hanno dovuto cercare indirizzi, fare la spesa in supermercato senza dimenticare nulla e tutto ciò contribuisce a rallentare in modo significativo il declino cognitivo. Anche sugli obesi sono stati effettuati degli interventi, esponendoli a diversi cibi virtuali dopo un anno è risultato che chi aveva fatto il trattamento con la realtà virtuale era dimagrito (in percentuale) 5 volte di più di chi aveva seguito solo la dieta. Nuovi studi si stanno rivolgendo a persone soggette a stress o che manifestano forti fobie.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)