Per i malati di Parkinson l’arteterapia può migliorare la visione, spesso compromessa per colpa della degenerazione del sistema nervoso. Da uno studio del Fresco Parkinson Institute risulta che guardare opere d’arte e cercare di riprodurle con colori e pennelli aiuta ancora di più. Sono tante le forme d’arte utili nella riabilitazione dei pazienti e ormai esistono molte prove a sostegno dell’utilità dell’arteterapia. Dallo studio risulta ad esempio che l’arte può migliorare le abilità visive e di percezione dei pazienti, migliorandone le capacità di movimento e la qualità di vita. I disturbi visivi che spesso si accompagnano al Parkinson vengono coinvolti nella creazione artistica che coinvolge i sistemi visivi di più alto livello, legati all’elaborazione cognitiva delle immagini. E anche la visione di colori simili e delle sfumature diventano un allenamento cognitivo, mettendo in moto altre vie fra occhi e cervello. Lo studio ExplorArtPD per provarlo ha coinvolto alcune decine di pazienti che, dopo una visita neurologica, hanno partecipato a venti sedute bisettimanali di arte terapia con tantissime tecniche artistiche. I test a cui sono stati sottoposti alla fine del percorso hanno rilevato progressi nei movimenti oculari e nella capacità di esplorazione dello spazio, miglioramenti nell’umore dei pazienti e nella funzionalità motoria. Ora saranno coinvolti altri pazienti per confermare i dati raccolti e stabilire la durata ottimale del trattamento e il suo “dosaggio".
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)