In Canada e negli Stati uniti si è molto dibattuto di come disporre delle risorse mediche in caso di scarsità durante la pandemia.
Le scelte che hanno prevalso, in caso di numero insufficiente di posti in terapia intensiva o di respiratori, sono di tipo utilitaristico, fondati sul “valore” di una vita. Il problema è di come calcolarlo.
Sono emerse diverse direttive, che privilegiano l’età più bassa o l’utilità sociale di un paziente, o la maggiore probabilità di guarire dal Covid e lo stato di salute. Sono state quindi avanzate proposte di “esclusione” più o meno automatica, che hanno provocato diversi dibattiti; ad esempio il Quebec sacrifica le persone affette da malattie degenerative o chi non è del tutto autonomo.
In alcuni Stati americani addirittura è stato proposto di considerare le abitudini dei pazienti, per cui un fumatore o un bevitore hanno meno diritto di essere curati. Nonostante la loro importanza, questi dibatti non sono uscito dagli ambiti accademici in cui sono nati. Sole le le associazioni a difesa dei disabili sono intervenute, ad esempio quando l’Alabama, ha inserito il deficit mentale o la demenza come criteri per l’esclusione dai trattamenti intensivi. Ma è un genere di dibattito che non interessa il pubblico.
Franklin Miller, docente di etica della medicina al Weill Cornell Medical College, si è pronunciato favorevolmente sul fatto che, in caso di penuria di respiratori, tutti i pazienti con più di 80 anni (ma in caso ci fossero molte difficoltà nel reperimento degli apparecchi, anche 70 anni) non dovrebbero essere intubati. Questo perchè, spiega «I giovani hanno molto più da perdere dalla morte rispetto agli anziani. Sembra giusto dire che le persone che hanno raggiunto certi traguardi hanno avuto l’opportunità di vivere una vita completa».
Il bisogno di identificare una guida semplice in caso di mancanza di apparecchiature, ha portato almeno dieci Stati Usa e tre province canadesi a scegliere chi riceverà le cure intensive con un punteggio da attribuire quando si arriva al pronto soccorso. Manca completamente, nel dibattito nordamericano il concetto del diritto di tutti ad accedere alle cure.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)