Il nuovo paradigma su cui punta anche il Pnrr per rafforzare il Ssn - riservandogli circa metà dei 20 miliardi disponibili - è quello di puntare di più sulle cure di prossimità, a casa del paziente se possibile magari grazie anche alle nuove tecnologie (telemedicina).
Una visione, questa, condivisa anche durante il Summit del Sole 24 Ore dove però non sono mancati gli interventi. Come quello di Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che avverte: «Questi fondi non devono servire per fare un lifting, servono riforme coraggiose e non è ad esempio ancora chiaro quale personale lavorerà nelle nuove strutture che saranno attivate sul territorio come case e ospedali di comunità». E tra le criticità di sistema Cartabellota sottolinea anche la necessità di ripensare il ruolo del medico di famiglia oggi «scarsamente integrato» con il territorio.
Per Carlalberto Crippa, Direttore Business Development & Marketing Gruppo Cattolica Assicurazioni, con la pandemia è stato velocizzato «un cambio di paradigma anche nel campo assicurativo dove da una logica in cui si pensava principalmente a rimborsare le spese mediche del cittadino ex post ora si deve puntare su una logica di prevenzione e protezione della salute del cittadino ex ante, investimenti preziosi questi che aiutano a ridurre i costi sostenuti poi dall’intero sistema sanitario. L’assicurazione può diventare dunque un attore importante in grado di partecipare in una logica collaborativa alla gestione della salute del cittadino con un focus particolare sulla prevenzione».
Anche per le aziende sanitarie che gestiscono ospedali e territorio «la pandemia ha portato con grande velocità un cambiamento che ci ha insegnato che si può fare molto di più e meglio di quanto si faceva prima», ha spiegato Francesco Ripa di Meana presidente di Fiaso, la Federazione aziende sanitarie e ospedaliere. Ha portato alla luce le debolezze del sistema e la possibilità di sperimentare innovazioni per essere più vicini al paziente a esempio ricorrendo agli infermieri di famiglia oppure alle Usca o lavorando al tracciamento, ai drive in per i tamponi e alla prevenzione.
Insomma, si è riscoperto che il rapporto diretto con il paziente al suo domicilio è possibile. Infine Andrea Russo, Energy Industry & Life Sciences Division Director Capgemini Engineering, invita a ragionare ormai di sanità connessa o connected health che impatta su tanti fronti: dalla distribuzione dei farmaci all’adesione alla terapia o alla gestione del software dei medical device e al monitoraggio da remoto del paziente.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)