La Toscana aggiorna e potenzia la rete regionale delle cure palliative. Secondo le indicazioni della delibera (approvata nel corso dell'ultima seduta), la Rete regionale delle cure palliative dovrà prevedere un Responsabile della rete stessa, un Comitato strategico regionale, una sottorete operativa per ciascuna area vasta. Dovranno essere individuate tutte le azioni necessarie al potenziamento e alla qualificazione dei servizi della rete. Dovranno essere adottate iniziative formative in tema di cure palliative, rivolte a tutto il personale sanitario. Le tre Università della Toscana dovranno essere coinvolte anche nella fase della formazione pre-laurea di tutte le professioni sanitarie. Dovranno essere definiti degli indicatori di esito, in aggiunta agli indicatori Lea (Livelli essenziali di assistenza), per monitorare il funzionamento della rete. L'Ars, Agenzia regionale di sanità, ha condotto uno studio su "La qualità dell'assistenza nelle cure di fine vita", nel quale ha focalizzato l'attenzione sulle cure erogate nell'ultimo anno di vita a pazienti con una storia clinica di tumore, malattia cronica, o entrambe. Secondo i risultati della ricerca, in Toscana, la situazione delle cure di fine vita resta "ospedale-centrica": nell'ultimo mese di vita più di un terzo dei pazienti ha effettuato almeno un accesso al pronto soccorso e la grande maggioranza (75%) ha effettuato almeno un ricovero in reparto per acuti; il decesso è avvenuto in ospedale nel 45,5% dei casi. L'8% dei soggetti ha fatto ricorso all'hospice nell'ultimo mese di vita, con percentuali altamente differenti a seconda della condizione clinica: 17% nel caso dei tumori, solo l'1% tra i pazienti con malattia cronica. Tra i pazienti deceduti che hanno fatto ricorso all'hospice, il 50% lo ha fatto solo nell'ultima settimana di vita, mentre prima dell'ultimo mese di vita questo è accaduto solo nel 13% dei casi.
(Fonte: tratto dall'articolo)